La formazione sistemica relazionale ad orientamento comunitario

La formazione sistemica relazionale ad orientamento comunitario

EFTA-SIPPR NAPOLI 2019 11-14 SETTEMBRE

IL VISIBILE E L’INVISIBILE: I CONFINI DEL CAMBIAMENTO IN TERAPIA FAMILIARE SISTEMICA

La formazione sistemica relazionale ad orientamento comunitario

PUNZI F., CUOZZO C., FELLINE C., LUONGO G., MASCOLO G., VAIA C., RUSSO A.

ALLIEVE SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA SISTEMICA E RELAZIONALE

AD ORIENTAMENTO COMUNITARIO

 

Il percorso di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale ad orientamento comunitario promosso dal Centro Caraxe, pone il focus sull’individuo inteso come una “complessità” organizzata ed inserito, in una prospettiva ecologica, nei suoi sistemi di riferimento. La scuola coniuga l’epistemologia sistemica con idee e strumenti specifici del funzionamento dell’individuo “in relazione” con i suoi contesti sociali.

L’attenzione viene rivolta ai contesti comunitari in quanto la psicoterapia richiede una lettura multifattoriale dell’individuo e della comunità sociale come sistemi aperti in continua evoluzione.

Lo sforzo è cercare di integrare le dimensioni biologiche, psicologiche e sociali, non solo in un processo di cura ma anche nella realizzazione di programmi di prevenzione.

Il terapeuta, in quanto soggetto sociale, é portatore di una propria cultura e sensibilità che influenzano lo svolgimento della terapia i cui effetti, a loro volta, si propagano “fuori dalla stanza di terapia” nell’incontro con la comunità.

Modello teorico di riferimento

Il progetto formativo proposto segue l’approccio ecologico (Bateson, 1977), e fornisce strumenti funzionali alla lettura dei sistemi complessi e alla pianificazione di possibili interventi nei contesti clinici e di comunità. La formazione può essere identificata come un processo progressivo di acquisizione dell’abilità ad interconnettere i molteplici livelli di osservazione dell’individuo, dei suoi comportamenti e dei contesti nei quali è inserito.

L’osservazione clinica guarda all’individuo come ad una “complessità organizzata” ed alle famiglie come sistemi emozionali con regole, princìpi e forze che influenzano lo sviluppo dei membri in una prospettiva tri-generazionale (Boszormenyi-Nagy, Framo, 1965; Framo, 1978;  Bowen, 1979; Boszormenyi-Nagy, Spark,1988).

Nel dare un ruolo centrale alla storia ed alle relazioni, diviene centrale la soggettività dell’individuo che porta con sé il suo intreccio relazionale (Andolfi, 1985, 1988, 2003). La partecipazione autentica alla storia della famiglia definisce l’incontro terapeutico come un’esperienza trasformativa sia per la famiglia che per il terapeuta stesso.

 

Metodologia e strumenti

  • Il principale strumento terapeutico è la persona del terapeuta stesso e le sue emozioni sono considerate essenziali risorse a cui attingere. Grazie alle risonanze (Elkaim, 1999), il paradosso dell’autoreferenza cessa di costituire una limitazione per diventare una possibilità quando il terapeuta in formazione impara ad utilizzare sé stesso come strumento terapeutico. Le risonanze emotive sono “sonda esplorativa di comprensione delle famiglie e dei sistemi” in quanto il terapeuta è esso stesso parte del sistema (V.Satir).
  • Il gruppo di training: Strumento sistemico di formazione per eccellenza, è alla base dell’acquisizione della capacità di connettere il livello individuale e familiare di ciascun allievo in maniera sempre più complessa . E’ un potente strumento didattico e trasformativo poiché stimola l’allievo a com-prendere i propri blocchi emotivi e riconoscere i propri schemi abitudinari. Nel gruppo ci si allena a sviluppare una “mente gruppale” che conferisce nuove chiavi di lettura alle storie dei partecipanti e trovare nuove soluzioni per intervenire in situazioni critiche correlate al lavoro clinico e alla progettualità sociale.

 

  • Il gruppo di lavoro interdisciplinare: La partecipazione a gruppi di lavoro interdisciplinari fa si che la comunità entri nel gruppo di formazione attraverso  l’inserimento diretto degli allievi negli interventi comunitari promossi dal Centro  La conoscenza di sé sperimentata nel gruppo di training, migliora la comprensione degli altri attraverso la capacità di scambiare riflessioni e conoscenze con individui “diversi” e  allena al lavoro d’equipe.

Il modello sperimentato nella Scuola di Caraxe individua, in una prospettiva multidimensionale, percorsi di integrazione delle pratiche cliniche con gli interventi psico-sociali di supporto allo sviluppo della comunità.

 

  • Laboratori di Progettazione Partecipata: Il gruppo promuove la multidisciplinarietà e, grazie all’incontro con professionisti diversi, si arriva a co-costruire sistemi orientati al benessere psicologico. Psicologi-psicoterapeuti, psichiatri, assistenti sociali, logopedisti, pedagogisti ed educatori, condividono bisogni, obiettivi, attività, tempi e parametri delle azioni e dei cambiamenti previsti dal sistema sociale committente. L’intervisione tra i diversi operatori garantisce il monitoraggio dei processi attivati per consolidare metodologie specialistiche di lavoro orientate alla co-progettazione e alla cooperazione tra diverse organizzazioni. Le esperienze vengono proposte con l’intento di creare coesione sociale sulle problematiche più rilevanti della comunità, condividere risorse e competenze presenti sul territorio, cooperare su linee di azioni comuni.

 

Esperienze

La “sonda esplorativa di comprensione delle famiglie e dei sistemi” (Bandler, Grinder, Satir, 1980) di cui il terapeuta è parte rappresenta la competenza basilare per gli psicoterapeuti che sono impegnati nel campo della clinica, della ricerca, della formazione e della progettazione di interventi nel sociale. In particolare il gruppo in formazione viene sostenuto e supervisionato dalle didatte, nelle fasi che caratterizzano l’attuazione di progetti di comunità., attraverso incontri con figure istituzionali che rappresentano i sistemi educativi e/o con le equipe multidisciplinari territoriali.

L’interfacciarsi con i committenti dei progetti e la sperimentazione in percorsi di progettazione partecipata fa sperimentare un lavoro esperienziale  in cui gli incontri di gruppo rappresentano uno spazio laboratoriale fisico e mentale in cui si  “impara facendo”.

Alcune tra le esperienze attivate:

  • Adesione alla cabina di Regia del GPA (Gruppo per gli adolescenti) e della Consulta Pari Opportunità della Prima Municipalità,  del Comune di Napoli , per la progettazione congiunta di interventi nelle scuole del territorio .
  • Adesione al Tavolo del terzo settore e all’Agenzia della Cittadinanza Collinare della V Municipalità del Comune di Napoli  per interventi di educazione alla Cittadinanza attiva .
  • Adesione al gruppo multidisciplinare di Nostos , Centro di Psicopedagogia Integrale.
  • Adesione al gruppo multidisciplinare ed interistituzionale ConTe per l’attivazione di interventi integrati psicosociali con le famiglie adottive e famiglie che vivono esperienze di separazione.

 

BIBLIOGRAFIA:

Andolfi, M., Angelo, C., (1985) Famiglia ed individuo in una prospettiva trigenerazionale, Terapia Familiare, n. 19, APF, Roma pp. 17-23

Boszormenyi-Nagy, I., Spark, G.M. (1988) Lealtà invisibili. La reciprocità nella terapia familiare intergenerazionale. Roma, Astrolabio

Bowen, M. (1979) Dalla famiglia all’individuo. La differenziazione del sé nel sistema familiare. Roma, Astrolabio

Elkaïm, M. (1999) Terapia di coppia, sistema terapeutico e risonanza, in La crisi della coppia, di Andolfi, M. Milano, Raffaello Cortina

Bertanlanffy L. von, Teoria generale dei sistemi, Mondatori, Milano 1983

Bateson G, Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano, 1972

Bocchi G., Ceruti M, (a cura di) La sfida della complessità ,Feltrinelli, Milano 1987

Bruni F,Vinci G.,Vittori M., Lo sguardo riflesso,Psicoterapia e formazione, Armando Editore,2005

Cancrini L., Psicoterapia: grammatica e sintassi, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1987

Capra F., La rete della vita, Bur, Milano 2001

Framo J.,Terapia Intergenerazionale, Raffaello Cortina, Milano 199

Minuchin S., Famiglie e terapia  con la famiglia, Astrolabio, Roma 1981

Morin E., Ordine , disordine, organizzazione, Feltrinelli, Milano, 1977

Selvini Palazzoli M., e coll. Paradosso e controparadosso. Feltrinelli, Milano, 197

Togliatti M., Telfner U., Dall’individuo al sistema, Bollati Boringhieri, Torino 1991

Whitaker C., Considerazioni notturne di un terapeuta della famiglia, Astrolabio, Roma, 1990

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